Alimentazione squilibrata: perchè mangiamo "male"?

 


Mie care amiche di blog, eccomi di nuovo a voi. Oggi è martedì, un caldo martedì di inizio agosto, mese per eccellenza dedicato al relax e, in molti casi, anche allo "sgarro" alimentare. Alzi la mano chi non ha mai "trasgredito" a tavola in estate! Chiaro poi che, tornati dalle vacanze, non riusciamo neanche ad avvicinarci allo specchio, temendo di vedere un ammasso di lardo ... Ma attenzione, il problema non riguarda la sola linea! E’ noto che basta anche un attacco di rabbia, tristezza, ansia per scatenare il desiderio irresistibile di mettere qualcosa sotto i denti, anche se non si ha fame. Nella nostra pancia è presente un autentico cervello in grado di influenzare il nostro umore e le nostre emozioni, lì ha sede gran parte del sistema immunitario. E sempre lì viene prodotta l’energia di cui abbiamo bisogno. Ecco perché quello che mangiamo ci influenza molto, ed ecco perché il cibo è strettamente collegato con le gratificazioni affettive negate, mi viene quasi da dire che il cibo riempie un vuoto… Curiosità che poi leggevo in più di un articolo: esiste il cosiddetto comfort food, ovvero alimenti che danno un senso di piacere a chi li consuma e che soddisfano un bisogno emotivo, possono essere cibi o pietanze che ricordano l’infanzia che gratificano e che piacciono, e ognuno ha un suo comfort food, ma tra le varie possibilità spiccano i cibi dolci che aumentano il buonumore: biscotti e torte, dolci al cioccolato, gelato, cioccolata… L’effetto sul buonumore è da attribuire a particolari sostanze contenute negli alimenti, in particolar modo in quelli contenenti carboidrati, che agiscono sul sistema nervoso centrale attraverso i neurotrasmettitori. Tra questi, i principali sono la serotonina, la dopamina e le endorfine. E veniamo anche al discorso ragazzi, i nostri figli: inutile negare che ai giovani piacciono le patatine fritte, i panini caldi, gli snack, le bevande dolci gassate, gli hamburger, i wurstel, i fritti in genere, i gelati. Varie motivazioni spingono i ragazzi a consumarne: sono gustosi e appetitosi, economici, sempre pronti e disponibili per esempio, Ma questo cibo ha un elevato indice calorico perché ricco di grassi, zuccheri e glucidi raffinati, sale, ha inoltre uno scarso valore nutrizionale ed è povero di vitamine, fibre, antiossidanti, oligoelementi, minerali. Approfondendo la tematica, ho scoperto che le abitudini alimentari dei ragazzi si orientano sul gusto dei cibi, sulla ricompensa e il godimento che ne traggono, sull’indipendenza dalle consuetudini familiari e sull’autonomia di scelta. Il rapporto presentato da “Save the Children” sugli stili di vita dei ragazzi italiani in 10 grandi città, riporta che essi mangiano male, tendono ad ingrassare, fanno poca attività fisica. A volte saltano la colazione, mangiano poca frutta e verdura, poco pesce, pochi legumi, molti salumi e dolci, prevalentemente pane e pasta a pranzo e a cena. Seguono spesso il “fai da te” e la loro dieta è poco variata. In più, da ricerche e indagini risulta chiaro che i ragazzi italiani abbiano consapevolezza e conoscenza riguardo l’alimentazione, ma nel quotidiano buona parte degli adolescenti italiani dichiara di mangiare ciò che piace di più e sempre gli stessi alimenti… 

Mi permetto di concludere con mie piccole considerazioni: come si dice, la salute si costruisce a tavola, sulla base del cibo che mangiamo. È dunque importante dare la giusta importanza a una dieta varia ed equilibrata, mangiare è considerato uno dei piaceri della vita, ma “mangiare bene” non significa solo saziarsi. Consumare cibi buoni e di qualità in un ambiente amichevole, mangiare un po’ di tutto ma in quantità adeguate è infatti altrettanto importante.

Commenti